Lei by Tara Sue Me

Lei by Tara Sue Me

autore:Tara Sue Me [Me, Tara Sue]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2014-08-21T16:00:00+00:00


Non ero brilla, mi dissi, ero solo molto rilassata. E contenta. Non dimentichiamo il contenta. E calda.

Calda e formicolante dentro. Leggera.

Nathaniel continuò a stuzzicarmi in macchina. Era facile. Eravamo soli e non c’era nessuno a guardarci. Mi sollevò la gonna con una mano.

«Farai un bel pasticcio sugli interni di quest’auto, bagnata come sei» mi sgridò spingendomi un dito dentro.

Volevo chiedergli di sculacciarmi.

Ma non eravamo in cucina o nella mia biblioteca. Eravamo in un’auto a noleggio, di ritorno in hotel. Dove c’era un letto.

Nathaniel e un letto...

L’avrei supplicato.

Adesso.

Ti prego.

Arrivammo all’albergo e prendemmo l’ascensore per la lunga salita fino alla nostra suite. Nathaniel mi strizzò il sedere e io gemetti.

«Non ancora» disse.

Qualcuno aveva avuto il suo da fare mentre eravamo via. Le luci erano soffuse e al letto di Nathaniel erano state scostate le lenzuola. Mi portò sul letto e andò a rovistare in una borsa di lana spessa che si trovava sul pavimento. Poi piazzò sul letto un vibratore e un tubetto di lubrificante.

«Sono stato paziente, Abigail» mi disse. «E sarò il più delicato possibile, ma stanotte è ora. Sei pronta.»

Fui attraversata da un fiotto di adrenalina pura. Certo, mai avrei pensato di non veder l’ora che succedesse questo.

Mi implorerai per avere il mio cazzo.

Non avevo motivo di credere che si sbagliasse.

«Spogliami» mi ordinò.

Tremando, gli feci scivolare la giacca dalle spalle, sentendo i suoi muscoli sodi, duri e potenti sotto la camicia. Dovevo vederli. Gli sbottonai la camicia e la strappai fuori dai pantaloni. Gli slacciai la cintura. Spinsi calzoni e boxer giù lungo i fianchi, gioendo alla vista della sua erezione.

«Tutto per te» disse. «Dato che ti sei comportata così bene stasera, ti lascerò averne un assaggino.»

Caddi in ginocchio e lo presi in bocca. Gememmo insieme. Mi afferrò i capelli con le mani e si spinse fuori e dentro la mia bocca.

Hmm. Il suo sapore.

Davvero troppo presto, si ritrasse e mi fece alzare in piedi. Ero un po’ instabile.

«Spogliati per me» disse.

«Lentamente.»

Uscii dalle scarpe, spostai le mani dietro la schiena e abbassai la cerniera.

Mi feci scivolare piano il vestito giù lungo le braccia. I suoi occhi erano famelici, come se avesse voluto divorarmi. Il vestito cadde ammucchiato a terra. Slacciai il reggiseno, che raggiunse il resto.

«Toccati» mi ordinò sedendosi sul bordo del letto.

Mi portai le mani sui seni e li carezzai, circondandoli lentamente, stuzzicando i capezzoli con le dita.

Pizzicandoli.

Ruotandoli tra i polpastrelli. Strizzandoli forte perché così era bello. Feci scivolare una mano giù lungo il fianco, sulla pancia, intorno all’ombelico e accarezzai più in basso.

Premetti il palmo muovendolo.

«Basta. Vieni qui.»

Raggiunsi il letto, sentendomi colare tra le cosce. Mi afferrò per la vita e mi fece girare fino a che fui sotto di lui.

Le sue mani e i denti mi esploravano dappertutto.

Mordendomi e graffiandomi.

Pizzicandomi e stuzzicandomi. Ero sommersa dalle sensazioni.

Gemetti per il bisogno che avevo di lui, contenta che non mi chiedesse di stare zitta, perché sapevo che non ci sarei riuscita.

Le sue mani si fecero meno frenetiche e i suoi morsetti più delicati.

Mi strofinai contro di lui, volendo di più. Bramando di più.



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